Ferie non godute nel 2024, attenzione a non perderle: scadono in questa data del 2025

Cosa accade con le ferie non godute nel 2024? E’ importante saperlo, altrimenti si rschia di perderle senza averle sfruttate.

Assentarsi dal lavoro a volte può essere necessario, magari perché si hanno esigenze da svolgere quali visite mediche o altri impegni familiari, in altri casi semplicemente perché ci si vuole ritagliare un periodo di riposo. In genere però questo dovrebbe avvenire cercando di coniugare gli interessi del dipendente con quelli dell’azienda, pur cercando comunque di fare il possibile per preservare i diritti del lavoratore.

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Non sempre un lavoratore riesce a sfruttare tutte le ferie maturate – Ilsitodimodena.it

Non sempre però questo accade, a volte infatti si preferisce attendere perché si vuole cercare di venire incontro al datore di lavoro e aiutarlo in casi di urgenze, ma poi può esserci il rischio di non riuscire a usarle del tutto. E’ proprio per questo che ora potrebbero essere in tanti a ritrovarsi con alcune ferie non godute nel 2024, temendo così di perdere questo beneficio nonostante fosse un diritto acquisito. In realtà, non è detto che questo avvenga, ma ci sono regole ben precise da rispettare.

Cosa fare se sono rimaste ferie non godute nel 2024

Quando ci si rende conto di avere ferie non godute, magari perché non si erano fatti bene i conti, può esserci una sensazione di rimpianto per non avere approfittato di un proprio diritto e potersi così riposare se necessario. In casi simili si teme sempre possa esserci la beffa, quindi non non solo non averle sfruttate, ma nemmeno ricevere un rimborso in busta paga. Cosa prevede la regola in questi casi visto che ora il 2024 volge al termine?

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Il lavoratore ha diritto a sfruttare le ferie maturale – Ilsitodimodena.it

Niente paura, non saranno perse, ma ci sarà una tempistica ben precisa da rispettare per poter avere un permesso quando si vorrà. Il fattore da prendere in considerazione sarà l’anno in cui le ferie non godute sono state maturate:

  • quelle del 2023 devono essere fruite entro il 30 giugno 2025. La possibilità di usufruirne in modo continuativo, se richiesto dal lavoratore, era prevista fino al 31 dicembre 2023;
  • le ferie maturate nel 2024 devono essere fruite entro il 31 dicembre 2024 (possibilità di usufruirne in modo continuativo se richiesto dal lavoratore) e non oltre il 30 giugno 2026;
  • e ferie relative al 2025 devono essere godute entro il 31 dicembre 2025 e, successivamente, entro il 30 giugno 2027.

Ci sono poi anche altri vincoli da rispettare per la fruizione, sulla base di come si deciderà di distribuirle, come indicato dal Ministero del Lavoro. Nella circolare che era stata emessa nel 2005 sono stati indicate tre diverse fasi:

  • due settimane ininterrotte, da godere nell’anno di maturazione;
  • altre due settimane (o periodo residuo), da fruire entro 18 mesi dal termine dell’anno di maturazione;
  • eventuali giorni extra, che possono essere frazionati anche oltre i minimi legali, secondo quanto stabilito dal contratto collettivo.

E’ importante ovviamente che le aziende cerchino di tutelare i propri dipendenti senza danneggiarli, anche in una questione importante come quella relativa a come sfruttare le ferie non godute. Se questo non dovesse accadere, infatti, sono previste sanzioni anche pesanti.

Questi gli importi:

  • da 120 a 720 euro se si tratta di irregolarità lievi;
  • da 480 a 1.800 euro se la violazione riguarda più di cinque lavoratori o si verifica per almeno due anni consecutivi;
  • da 960 a 5.400 euro se sono coinvolti più di dieci lavoratori o dura per almeno quattro anni.

Qualora il lavoratore non riuscisse a ottenerlo, può chiedere un risarcimento, oltre a dover richiedere siano versati i contributi in caso di permessi che non sono stati fruiti.

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